L’Occhio Blu

L’occhio blu, il credo del malocchio trova le sue origini nelle culture che più di duemila anni fa abitavano il Mediterraneo orientale. Il potere di gettare la malasorte addosso a qualcuno con il solo sguardo ha fatto parlare filosofi e storici eminenti, tra cui Esiodo, Platone, Plutarco, Eliodoro e Plinio il Vecchio, nella gran parte delle loro opere. Gli scritti che ci hanno lasciato riguardo questo tema ci riportano a credenze folcloristiche, ma anche teologiche classiche ed antropologiche, che riconducono tutte ad un unico punto: la capacità di alcune persone di ferire o far sì che altri siano colpiti dalla malasorte attraverso il solo sguardo. Ci sono addirittura studi che rivelano come Socrate possedesse questa capacità, e che i suoi seguaci e studenti fossero talmente attratti dall’intensità dei suoi occhi da essere chiamati “blepedaimones”, sguardo demoniaco, non perché fossero loro stessi possessori e trasmettitori di questo potere, ma perché si sospettava che Socrate utilizzasse lo sguardo per ipnotizzarli e tenerli sotto la propria influenza durante le lezioni. Gli scritti scientifici di Plutarco, invece, dimostrano come lo sguardo malefico rappresenti una fonte all’interno dell’anima, da cui nascono e si propagano dei raggi mortali che portano malessere e malvivere a chi ne viene colpito. Tale credo si intensificò soprattutto in Medio Oriente, Asia Centrale e nell’area del Mediterraneo.

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anello Turco con occhi bluLa regione che più ha subito l’influenza di questo simbolismo, creando un amuleto che proteggesse da tale maleficio,  è stata la Turchia.
Il famosissimo Occhio Blu, chiamato Nazur Boncuck, è il tradizionale oggetto protettivo locale; noto anche come pietra del malocchio; è portato come monile o incastonato in un anello, appeso in casa o dipinto sulle barche.
Ne esistono centinaia di tipi: dal singolo e semplice occhio blu a quello più complesso e pluridecorato, e spesso si trovano accompagnati ad altri simboli di protezione, ad aumentarne il potere apotropaico. Tutte le versioni hanno in comune due principali caratteristiche: un occhio centrale ed il colore blu, nonostante la tradizione consideri più efficaci i singoli pendenti con l’occhio centrale.
Il monile più bello mai realizzato, che unisce due potenti simboli protettivi, è una collana formata da una singola Mano di Fatima lavorata a filigrana d’Argento, con al centro un bell’occhio in vetro azzurro.

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