Anelli Orientali Etnici

Anelli orientali etnici, fin dai tempi più remoti, un essenziale filo chiuso a cerchio chiamato ANELLO ha accompagnato la vita quotidiana di uomini e donne. Fabbricato con i materiali più diversi, dapprima in ferro e poi via via con svariati componenti quali l’oro, l’argento, la pietra, il vetro così come fibre, legno ed osso a seconda dei differenti luoghi e culture di provenienza, questo oggetto ha sempre catalizzato l’interesse popolare, attribuendo a tale semplice ornamento significati e simbologie peculiari; spesso al centro di rituali e cerimonie iniziatiche, ad esso sono stati collegati valori soprannaturali: allegoria dell’infinito, dell’eternità, del perpetuo moto del sole e del corso del tempo paragonato alla ruota che perennemente gira, racchiude al suo interno la rappresentazione della perfezione, data dal cerchio vuoto quale è. Da qui il passo è breve per diventare altresì talismano magico, oggetto prezioso che contraddistingue colui che lo porta, sia egli re, sacerdote, capo militare o pirata: ad ognuno l’anello dà autorità, potere, offre la possibilità di distinguersi ed avere dominio sugli altri, divenendo rappresentazione dello stato sociale dell’individuo, e non solo mera funzione decorativa come in seguito si trasformò. Già gli antichi Egizi realizzarono i primi anelli decorandoli con figure quali lo scarabeo e geroglifici, così come i Greci incisero cammei e sigilli, segno inconfondibile che caratterizzava il proprietario: in Oriente, lo stesso motivo acquisiva pure un valore funzionale, utile per bollare e firmare editti, proclami e semplici lettere; quella del sigillo divenne un ‘arte, dove abili artigiani ed orafi crearono per i committenti splendidi gioielli. L’anello assunse significato di ricchezza, come pure di legame e vincolo, e spesso veniva dato in dono da sovrani e condottieri ai propri sottoposti come ricompensa per i servigi ottenuti, creando così una forte e stretta relazione di sudditanza per questi ultimi. Oggigiorno, l’anello è indossato come puro abbellimento, spesso portato come pegno d’amore all’anulare, segno dell’unione tra due persone, trasformando così l’antica storia che sempre l’ ha accompagnato in una semplice abitudine moderna. Ogni popolo e civiltà ha avuto grandi orafi che hanno creato e reso famosi gioielli straordinari, e gli anelli sono stati da sempre uno dei soggetti preferiti da questi maestri.
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Trattando gli anelli provenienti dall’Oriente, non ci si può esimere dal tracciarne un po’ di storia: oggetto di piccole dimensioni e quindi facilmente indossabile, l’anello ha sempre adornato sia le mani sia la punta delle dita, i piedi ed anche il naso, con funzioni e significati diversi. Per la donna, nonostante la grande passione delle orientali per i gioielli soprattutto in oro, solitamente era solo un abbellimento mentre per l’uomo divenne segno emblematico di potere, supremazia ed elemento distintivo del proprio rango e ceto sociale.
In India, già dal VI sec. a. C., l’oro e l’argento, abbinati a pietre preziose come rubini, zaffiri, coralli e cristalli di diverso colore, furono i materiali preferiti per la realizzazione di stupendi anelli: le gemme, chiamate ratnas, combinate tra loro, diedero origine al più famoso e potente tra gli amuleti, il navaratna; su una base in metallo vengano incastonate le nove pietre della cosmologia vedica, ognuna collegata ad un preciso pianeta e nel centro viene collocato il Rubino, corrispondente al Sole. Questo prezioso anello accompagna la vita quotidiana della persona che lo indossa proteggendola da ogni possibile avversità. Nella gioielleria Mogul, gli anelli ebbero un risalto non indifferente:realizzati in oro, erano completamente carichi di pietre preziose di grande qualità e perle.
Uno degli elementi distintivi dei manufatti della zona dell’Asia centrale furono i sigilli, indossati prevalentemente dagli uomini: di antica tradizione ellenistica, traendo origine dagli influssi cretesi-micenei arrivati fin lì grazie ai Fenici, l’uso dell’anello con castone inciso si diffuse in tutta questa area, divenendo oggetto ricercato e molto richiesto dai nobili del tempo. Li portavano sultani e califfi e spesso ne facevano dono alle loro concubine ed ai dignitari, così come si scambiavano tra i membri della propria famiglia come segno di legame e difesa dal maligno. Creato in oro od in argento, con anche l’uso di pietre dure quali la Cornalina, importata dall’India ed utilizzata sicuramente per le sue proprietà protettive, l’anello con sigillo aveva sia funzione talismanica sia pratica: sulla pietra potevano essere intagliate frasi magiche atte a salvaguardane il possessore come pure il nome del proprietario ed in questo caso serviva a convalidare lettere, proclami e qualsiasi altro documento rilasciato da personaggi influenti quali principi e capi di tribù. Spesso si trovavano incisi anche soggetti quali animali alati di natura fantastica come i cavalli, originari dell’area minoica, ed ancora raffigurazioni di antiche divinità quali Marte ed Atena, che si possono ancora vedere su vecchi anelli di provenienza afghana.
In Cina divennero famosi gli anelli da pollice, detti da arciere e chiamati anticamente lei, studiati in modo da proteggere tale dito dalla corda tesa dell’arco utilizzato per la caccia, la quale poteva ferire in modo doloroso il dito suddetto. Intagliati in un unico blocco di giada, pietra ritenuta magica e carica di innumerevoli virtù quali la bontà, la saggezza, il coraggio e la rettitudine, si diffusero in tutta l’Asia e in Mongolia, ed in seguito furono realizzati anche con altri materiali quali l’argento, l’osso, il legno ed altre pietra meno pregiate della giada. La tradizione Mongola importò gli anelli dalla vicina Cina e in particolar modo dalla zona della Manciuria, regione geograficamente condivisa con la Russia.
In Turkmenistan il popolo Tekke realizzò ed ancora crea stupendi anelli lavorati in argento con eleganti e raffinate decorazioni a vermeil, l’antica tecnica della doratura a caldo, rendendo ogni singolo pezzo un piccolo gioiello di maestrìa e bravura, riconoscimento per gli orafi locali.
In tutta l’area che comprende Ladakh, Nepal e Tibet oltre all’argento vengono scelte ed utilizzate pietre quali il Turchese ed il Corallo Rosso, il primo simbolo dell’aria ed il secondo del fuoco, elementi fondamentali per la cultura tradizionale: tali materiali, uniti insieme in un unico oggetto, danno origine ad un valido ed efficace talismano, portatore di energia, spirito vitale, coraggio e resistenza a qualsiasi avversità.